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Arezzo, truffa delle fustelle: assolti medici e farmacisti

Farmacia Redazione DottNet | 18/04/2018 19:23

Il giudice monocratico Angela Avila non ha avallato la tesi della procura ed ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste

Erano accusati di truffa aggravata ai danni della Asl, ma in aula  è stata dimostrata  la loro innocenza e così tre medici, un farmacista di Monte San Savino e due membri della famiglia di quest’ultimo sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Si conclude così  la vicenda processuale per quella che fu subito ribattezzata la "truffa delle fustelle". I fatti contestati risalivano agli anni 2013 2014 e la denuncia partì dalla domestica dei farmacisti. In seguito ad un furto nell’abitazione dei farmacisti, infatti, la donna fu sospettata e per tutta risposta denunciò la presunta truffa.

Le indagini furono condotte dalla Guardia di Finanza che ipotizzò un danno al servizio sanitario da 50 mila euro. Come si sarebbe strutturata la truffa?  Secondo l’ipotesi dell’accusa – all’epoca sostenuta dal pm Roberto Rossi –  i  farmacisti avrebbero staccato  il talloncino con codice a barre, ovvero la fustella,  dei medicinali per applicare a ricette finte compilate dai due medici complici.  Il farmaco così risultava essere stato venduto e veniva rimborsato. A quel punto poteva essere veramente ceduto (con un doppio guadagno) oppure distrutto. Durante una perquisizione furono trovate un migliaio di confezioni di farmaci senza fustella e 400 tessere sanitarie di ignari pazienti.

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Ma in aula i legali della difesa, tra i quali  gli avvocati Piero Melani Graverini,  Antonio Bonacci e Francesco Molino, sono riusciti a dimostrare che non ci fu reato. Il pm Bettini, al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna ad un anno ai per i medici e di 2 anni e 8 mesi per i farmacisti. Il giudice monocratico Angela Avila però non ha avallato la tesi della procura ed ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste

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